“La musica dal vivo va sostenuta“

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23/04/2008
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(Lettera di replica all´amministrazione comunale dopo il concerto di Cammariere al Teatro Rendano di Cosenza)
?Sono sorpreso dalle piccate reazioni alle mie brevi considerazioni tecnico-economiche nell?ambito di una dialettica necessaria ed utile al miglioramento della politica culturale e delle condizioni per consentire anche in Calabria l? offerta di eventi di forte interesse per i giovani e l?intera collettività. Da ventiquattro anni offro occupazione, aggregazione, momenti culturali e di intrattenimento, occasioni sociali e di solidarietà, promozione all?immagine dell?intera regione, per cui penso di meritare il rispetto della pubblica amministrazione, che si deve rendere disponibile ed umile nell´ accogliere riflessioni su obiettivi che ritengo anche comuni. Questa è un?attività difficile e per questo nel ?96 fui tra i fondatori di Assomusica, l?associazione sindacale di categoria. In questo settore, grazie a pochissimi operatori, la Calabria è competitiva con il resto d´Italia, cosa che non accade in molti altri ambiti. Per questo la pubblica amministrazione dovrebbe sostenere, favorire o quanto meno non ostacolare un?attività utile sotto molteplici aspetti al progresso della regione, alla crescita culturale dei cittadini ed alla formazione positiva dei giovani. Nessuna polemica, quindi, ma solo legittime osservazioni nel tentativo di rendere questo lavoro sostenibile anche in Calabria. Invocare trasparenza, assegnazione di fondi pubblici con bandi aperti a tutti, velocità burocratica, lettura attenta delle dinamiche di questo settore, significa fare in modo che l?industria culturale e dello spettacolo, quella che riempie i teatri e gli stadi di gente, possa sopravvivere in una Calabria piena di problemi ed in un momento molto delicato. I nostri spettacoli sono quelli che la gente attende. Purtroppo, gli eventi musicali dal vivo di big della canzone sono i più costosi, mentre le capienze dei nostri teatri sono le più basse d?Italia. Negli incassi ci sono già Iva e Siae, oltre ad innumerevoli costi tecnici e di promozione. In un concerto lavorano decine, se non centinaia di giovani. Ecco alcuni dei motivi per cui ritengo che sia doveroso un dialogo costruttivo con i Comuni proprietari delle strutture. I teatri sono innanzitutto delle gente che dentro vi può lavorare e produrre, non solo beni del patrimonio. Se un Comune, cosa che accade anche spesso, deve organizzare uno spettacolo, spende centinaia di migliaia di euro. Se spettacoli attesi e di qualità, invece, vengono organizzati da aziende, si ha un bel risparmio di danaro pubblico. E? paradossale che in questi casi, addirittura, sia il privato a dover dare soldi all?Ente. E? un discorso di politica culturale che il dottor Antonante ha compreso e condiviso perfettamente. Qualche giornale ha mal rappresentato i fatti. Non ho nulla da contestare ad Antonante, che si è fatto portavoce di questi problemi, battendosi per la disponibilità del Teatro. Se ho fatto i concerti al Rendano è per la sua volontà. In realtà è proprio la sua linea che non è stata condivisa dall?amministrazione comunale, fino all?imposizione del pagamento dell?affitto nei giorni dei concerti, malgrado, tra l?altro, la mia rassegna sia tutta dedicata ad associazioni benefiche e gli spettacoli proposti abbiano fatto registrare delle perdite anche con il tutto esaurito, visto i costi. Per poter bilanciare le spese di questi spettacoli ci vuole una somma di fattori: l´incasso dei biglietti, piccoli sponsor, il risparmio dell?affitto del teatro. In realtà ci vorrebbero anche dei contributi, ma già è un gesto importante la concessione gratuita del teatro, dimostrando fattiva collaborazione. Il signor Nucci mi chiede chiarimenti, ma su cosa visto che ho detto poche ma precise parole? Che la capienza del Rendano sia di 800 posti e quella del Garden di 1000, il cui costo è di appena mille euro, è facilmente verificabile. E´ diffamazione affermarlo? Scarsa funzionalità tecnica. Purtroppo, lo scarico delle attrezzature al Rendano avviene dalla parte opposta al palcoscenico ed il percorso è pieno di gradini. Ciò ci costringe a raddoppiare il numero di operai e le ore di lavoro anche di notte. Il concetto, però, è più semplice: secondo me, e penso di parlare a nome di tutta la categoria, un Comune deve favorire questi eventi, contribuendo, al minimo, con la concessione gratuita delle strutture. Il pagamento del parcheggio del tir degli strumenti? E? una sciocchezza. L? ho solo detto per curiosità, anche perché si sono stupiti gli stessi responsabili della produzione. Non sta a me verificare se chi fa pagare i parcheggi nella zona del Rendano, rilasciando anche ricevute, sia o non sia in regola. I biglietti omaggio? Per le autorità e la stampa è un dovere, in parte anche previsto dalle norme. Ma non è questo certamente il problema. Ripeto, è tutto il settore dello spettacolo che, per le tante ragioni esposte ed altre ancora, merita una maggiore attenzione e diligenza amministrativa. Da due anni, ancora devo incassare 148.000 euro dal Comune di Paola per il concerto dei Pooh per San Francesco. E basti pensare che la Regione Calabria ha dal 2001 una legge regionale che regola un bando per il finanziamento di eventi per l?estate e la graduatoria esce normalmente ad estate finita, quando tutti hanno già effettuato i propri eventi e senza che si capiscano i criteri di erogazione degli importi. E? arrivato il momento di dare la giusta attenzione ai problemi di questo settore, evitando che si perdano anche quelle aziende che, tra le poche, ancora sopravvivono e producono in Calabria, assicurando lavoro a tanti giovani. La situazione è anche appesantita dal comportamento delle banche che sono diventate un autentico pericolo per chi lavora in modo pulito. Non bloccheremo mai le strade come i forestali o gli autotrasportatori, non chiuderemo una fabbrica, un nostro sciopero probabilmente passerebbe inosservato, ma è grave politicamente che chi governa le istituzioni di questa regione dimostri indifferenza o addirittura arroganza o, peggio ancora, con comportamenti amministrativamente discutibili, in un Paese civile, alteri anche i normali equilibri di mercato. Mi auguro, infine, che il sindaco Perugini, attento e sensibile al mondo della musica, non si limiti a sperare che non venga ad organizzare concerti a Cosenza, ma si faccia promotore di bandi aperti a tutti per gli eventi in città e di una modifica al regolamento comunale, al passo con i tempi, per la concessione gratuita delle strutture a quelle aziende che propongono eventi di qualità e non solo ad associazioni che, magari, sfruttano questa formula per godere di ogni tipo di facilitazione, contributi compresi. Sono certo che Cosenza, città in cui ho portato artisti come Sting, Fabrizio De Andrè o Paolo Conte, saprà coniugare la cultura al sostegno a chi la sa produrre, con lo scopo di produrne sempre di più, perchè la cultura è la principale via per la crescita della Calabria. Ruggero Pegna
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